Palermo Panorama
Valerie Krause, Carmelo Nicotra, Timothée Schelstraete
Haus der Kunst, Palermo
19 05 - 26 06 2021
Tre artisti, di tre diverse nazionalità per raccontare Palermo, dallo stesso punto di vista ma ognuno con il proprio sguardo. E’ Palermo Panorama, la mostra collettiva di Valerie Krause, Carmelo Nicotra e Timothée Schelstraete, promossa dal Goethe-Institut Palermo e Institut français Palermo con il sostegno del Fondo Eliseo, organizzata in collaborazione con il Verein Düsseldorf-Palermo e.V. e a cura di Alessandro Pinto e Serena Fanara, che s’inaugura sabato 15 maggio, dalle 11 alle 18 – e fino al 26 giugno- all’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa.
La mostra è il risultato di una residenza artistica promossa nell’ambito dell’avviata collaborazione tra i due istituti di cultura, che nel settembre 2020 ha visto la presenza contemporanea a Palermo dei tre artisti di diverse nazionalità: Valerie Krause (1976 Herdecke, Germania), Carmelo Nicotra (1983 Favara, Italia) e Timothée Schelstraete (1985 Parigi, Francia). Provenienti da diversi Paesi, e da diversi ambiti delle arti visive, gli artisti sono stati scelti per la loro sensibilità nell’interagire con i luoghi, come presupposto per un’indagine visiva sulla città di Palermo che è partita proprio dai Cantieri Culturali della Zisa, -il vasto complesso di archeologia industriale riconvertito in polo culturale al centro di uno dei quartieri simbolo della città -dove hanno condiviso per un mese il padiglione dell’Haus der Kunst, come spazio di lavoro.
In un legame ideale, con il “Panorama von Palermo”, di Karl Friedrich Schinkel, il celebre quadro panoramico circolare dalle enormi dimensioni, che l’architetto e pittore dipinse dalla terrazza di un edificio della Zisa, “fotografando” la città, ciascun artista ha restituito un’immagine personale e potente di Palermo, interpretandone con il proprio linguaggio artistico suggestioni e visioni, dallo stesso comune punto di osservazione: la Zisa.
Per secoli parco oltre le mura cittadine con il suo Castello normanno, e le ville della felice stagione del Liberty palermitano, oggi quartiere in cui coesistono realtà sociali, culturali, ma anche architettoniche diverse - la forte presenza multietnica le vivaci vie-mercato, gli edifici realizzati durante il boom edilizio degli anni ’60 e zone più degradate con un alto tasso di dispersione scolastica.
Da questo contesto, una Palermo ferita e narcotizzata dalla pandemia da Covid, prende le mosse l’attività dei tre artisti, che ne analizzano le architetture, le secolari idiosincrasie strutturali, interpretando la città come un dispositivo ottico nel tentativo illusorio di poterne cogliere un’immagine univoca. L’esperienza di residenza dimostra al contrario, la crisi di una visione totalizzante e omnicomprensiva che non può realizzarsi mai come sintesi di un luogo e di una città. Le opere prodotte, con tecniche e media diversi, indagano le crepe e gli interstizi delle maglie che costruiscono la città, urtando contro di essi fino a infrangerne le giunture e facendone propri i frammenti.
Carmelo Nicotra, prende spunto dall’osservazione dei punti alti della città per lacerarne un segmento e presentarlo come struttura; il risultato è una grande installazione ambientale -14 metri per 1- che rappresenta un lembo di tetto a spiovente realizzato con una struttura in metallo coperta di tegole in terracotta: il punto di osservazione ideale dal quale potere ammirare la città da una prospettiva estraniante.
L’artista tedesca Valerie Krause riprende un elemento ricorrente nei quartieri storici della città, le condutture esterne per l’acqua, con le quali realizza la sua opera-installazione che si dispiega intersecandosi sia in altezza che in larghezza come un dedalo di strade e vicoli da cui è impossibile trovare una via d’uscita, costringendo l’occhio del fruitore a seguirne la trama e l’intreccio. L’idea del movimento centripeto è ripresa anche in un video in bianco e nero, in cui la Krause mette in scena una danza malinconica, caratterizzata da contrasti e opposizioni quali bianco/nero, vuoto/pieno, movimento/stasi.
Timothée Schelstraete coglie Palermo in frammenti di immagini distorte, interessato ai fragili lembi e agli aspetti minimi che la compongono. Le sue opere si caratterizzano per la loro transmedialità. L’artista parte dal dato oggettivo ripreso attraverso la macchina fotografica per imprimerlo attraverso un transfer analogico sul supporto della tela su cui interviene con la pittura. Nel passaggio dal medium fotografico a quello pittorico le immagini si trasfigurano, perdono la connotazione reale, cromatica e spaziale, e diventano altro, riflessi del movimento dell’occhio che non riesce a percepire il dato sensibile e ne conserva un ricordo visivo distorto. Segmenti di palme, lembi di tessuti damascati, maglie sinuose di reti metalliche, piccoli oggetti, tutto si lacera perdendo il proprio valore razionale a vantaggio di interpretazione obliqua che fa dell’oggetto rappresentato uno specchio deformante attraverso cui cogliere aspetti altrimenti destinati all’oblio.
Giorni e orari di apertura:
dal mercoledì al sabato, 16 > 19
Clicca qui per visionare il Catalogo della mostra!
Eine Künstlerin und zwei Künstler mit drei verschiedenen Nationalitäten schildern Palermo aus dem gleichen Blickwinkel, aber mit einem jeweils individuellen Blick. Dies ist Palermo Panorama, eine Gruppenausstellung mit Valerie Krause, Carmelo Nicotra und Timothée Schelstraete, gefördert vom Goethe-Institut Palermo und dem Institut français Palermo mit Unterstützung des Fondo Eliseo. Organisiert wurde sie in Zusammenarbeit mit dem Verein Düsseldorf-Palermo e.V. Sie wird kuratiert von Alessandro Pinto und Serena Fanara, und am Samstag, 15. Mai, von 11 bis 18 Uhr - bis zum 26. Juni - im Haus der Kunst auf dem Gelände der Cantieri Culturali della Zisa eröffnet.
Die Ausstellung ist das Ergebnis der von beiden Kulturinstituten geförderten Künstlerresidenz von Valerie Krause (1976 Herdecke, Deutschland), Carmelo Nicotra (1983 Favara, Italien) und Timothée Schelstraete (1985 Paris, Frankreich), die im September 2020 stattfand.
Die Künstler*innen aus unterschiedlichen Kunstbereichen wurden aufgrund ihrer künstlerischen Sensibilität für Räumlichkeiten und Orten ausgewählt. Sie untersuchten die Stadt Palermo mit künstlerischem Blick. Sie thematisierten auch die Cantieri Culturali della Zisa - den riesigen archäologischen Industriekomplex, der in ein Kulturzentrum inmitten eines der symbolträchtigsten Viertel der Stadt umgewandelt wurde, indem sich der Ausstellungsraum Hauses der Kunst befindet, den sie einen Monat lang als Atelier nutzten.
In idealer Verbindung mit dem „Panorama von Palermo“ von Karl Friedrich Schinkel - dem berühmten, kreisförmigen Panoramagemälde, das der Architekt und Maler von einer Terrasse in der Zisa malte und damit die Stadt „fotografierte“ - haben die Künstler*innen ihr persönliches und kraftvolles Bild von Palermo wiedergegeben und vom selben gemeinsamen Beobachtungspunkt - „La Zisa“ interpretiert.
Über Jahrhunderte eine parkähnliche Landschaft außerhalb der Stadtmauer mit dem von Normannen erbauten „Palazzo della Zisa“ und mit seinen Jugendstil Villen, ist der Stadtteil Zisa heute ein Areal, das sich heute als recht diversifiziert darstellt: einerseits durch eine multiethnische Präsenz, lebhafte Einkaufs- und Marktstraßen und andererseits durch einen Bauboom in den 1960er Jahren und heruntergekommene Gegenden mit hohen Schulabbrecherquoten.
In dem wegen der Corona-Pandemie verwundeten und narkotisierten Kontext, beginnt die Tätigkeit der drei Künstler*innen, die die Architektur und die jahrhundertealten strukturellen Eigenheiten analysieren und die Stadt als optisches Gerät interpretieren, in dem illusorischen Versuch, ein eindeutiges Bild zu entwerfen. Jedoch die Erfahrung aus dem Aufenthalt bezeugt die Krise einer totalisierenden und allumfassenden Vision, die niemals als Synthese eines Ortes und einer Stadt realisiert werden kann. Die mit unterschiedlichen Techniken und Medien herstellten Kunstwerke untersuchen die Risse und Spalten des Geflechts, aus dem die Stadt aufgebaut ist, stoßen an sie, bis sie die Fugen aufbrechen und sich die Fragmente zu eigen machen.
Carmelo Nicotra lässt sich von der Beobachtung der Hochpunkte der Stadt inspirieren, um ein Segment aufzunehmen und als Struktur zu präsentieren. Das Ergebnis ist eine große Installation - 14 x 1 Meter -, die ein schräges Dach aus einer mit Terrakottafliesen bedeckten Metallstruktur darstellt: der ideale Beobachtungspunkt, von dem man die Stadt aus einer verfremdeten Perspektive bewundern kann.
Die deutsche Künstlerin Valerie Krause greift ein wiederkehrendes Element in den historischen Stadtvierteln auf: Die außen liegenden Wasserrohre. Die Wasserrohre-Installation entfaltet sich in Höhe und Breite kreuzend wie ein Labyrinth aus Straßen und Gassen, aus dem man keinen Ausweg findet und das Auge des Betrachters zwingt, der Handlung und dem Geflecht zu folgen. Die Idee der zentripetalen Bewegung wird auch in einem Schwarz-Weiß-Video aufgegriffen, in dem Krause einen melancholischen Tanz inszeniert, der von Kontrasten und Gegensätzen wie Schwarz/Weiß, Leer/Voll, Bewegung/Stase geprägt ist.
Timothée Schelstraete fängt Palermo in Fragmenten verzerrter Bilder ein. Er interessiert sich für die fragile Ränder und Detail-Aspekte der Stadt. Seine Arbeiten zeichnen sich durch ihre Transmedialität aus. Der Künstler nimmt mit der Kamera objektive Daten auf, drückt sie durch einen analogen Transfer auf die Leinwand und malt darauf. Beim Übergang vom fotografischen zum malerischen Medium werden die Bilder verklärt. Sie verlieren ihre reale, chromatische und räumliche Konnotation. Sie werden zu Spiegelungen der Augenbewegung, die keine sensiblen Daten wahrnehmen können und nur ein verzerrtes, visuelles Gedächtnis behalten werden . Segmente von Palmen, Streifen von Damaststoffen, gewundene Maschen von Maschendraht, kleine Objekte; Alles wird zerrissen, und verliert seinen rationalen Zusammenhang zugunsten einer schrägen Interpretation, die das dargestellte Objekt zu einem deformierenden Spiegel macht, durch den man Aspekte erfassen kann, die sonst dem Vergessen anheimfallen.
Öffnungszeiten:
Mittwoch bis Samstag, 16 - 19 Uhr
Bitte finden Sie hier den Ausstellungspublikation!
Verein Düsseldorf – Palermo e.V.
Sittarder Straße 5
Düsseldorf, DE
duesseldorfpalermo@gmail.com
Haus der Kunst
Cantieri Culturali Alla Zisa
Via Paolo Gili 4
Palermo, IT