Area archeologica di Piazza XIII Vittime
Testo di/ Text von
Dott. Stefano Vassallo
Area archeologica di Piazza XIII Vittime
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Dott. Stefano Vassallo
L’area di Piazza XIII Vittime è situata in un punto molto significativo della topografia storica di Palermo, soprattutto a partire da età medievale, nella seconda metà del XII secolo, quando, con i Normanni, la costruzione del Castello a Mare, il Castrum Inferius, voluta da Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero dette a tutta la zona della Cala una forte caratterizzazione del paesaggio urbano. La storia dell’insediamento umano nell’area di Piazza XIII Vittime è però molto più lunga; se si esclude la fase antica della città di Panormos in età punica e romana (VIII/VII sec. a.C. – V sec. d.C.) per la quale non abbiamo testimonianze archeologiche, i resti più antichi finora rinvenuti si datano in età bizantina, tra VI e VII secolo, da allora l’area è stata frequentata, senza soluzione di continuità, fino ai giorni nostri.
Età bizantina (535 – 830) durante la dominazione di Bisanzio sulla Sicilia, la zona ricadeva all’esterno della città, che si estendeva ancora entro i limiti dell’antico abitato punico e romano, sul promontorio delimitato dal corso, a Nord e Sud, dei torrenti Papireto e Kemonia. L’area venne scelta come sede di una grande necropoli, di cui recentemente sono state messe in luce, in via Guardione e in via Patti, oltre 70 tombe; si tratta di deposizioni funerarie del tipo a fossa scavata nel piano roccioso, che contenevano mediamente da uno a tre scheletri: l’area della necropoli bizantina si estendeva dalla zona di Piazza XIII vittime ad Ovest, almeno fino all’attuale via Roma. È questa la prima necropoli di età bizantina scoperta a Palermo.
Età islamica (830-1072). In una prima fase della dominazione musulmana, l’area continuò ad avere destinazione funeraria, come attestato dalla scoperta di sepolture di rito islamico nell’area a Nord/Est di Piazza XIII Vittime, al Castello a Mare e nel rione San Pietro, nei pressi della Cala. Probabilmente, intorno alla metà de X secolo, sotto la spinta di una fortissima crescita demografica ed economica della Palermo/Balarm islamica, tutta l’area venne occupata da abitazioni e faceva parte di un grande quartiere, la cui importanza era determinata anche dalla vicinanza della zona portuale e della strada costiera che dalla città collegava la campagna a Nord della città, grossomodo lungo l’asse dell’attuale via Crispi.
Età normanna (1072-1194). Dopo la presa di Palermo da parte dei nuovi conquistatori, anche nel nostro quartiere avvennero grandi e radicali trasformazioni. Probabilmente il quartiere islamico della zona di Piazza XIII Vittime fu abbandonato e ben presto venne costruito il muro di fortificazione della città, in un contesto di grandi trasformazioni urbanistiche che interessarono tutta Palermo. Un centinaio di metri a Est, i Normanni costruirono anche il Castello a Mare, poderosa fortezza che rivestirà per secoli un ruolo strategico fondamentale, non soltanto per la difesa della città da attacchi esterni e a protezione del porto, ma anche come punto di riferimento per chi ebbe il potere nella città, al fine di concentrare truppe e macchine per difendersi dai tentativi di ribellione interni della popolazione. In età normanna l’abitato di questa parte della città costituiva la parte più orientale del quartiere detto “Seralcadi”.
L’assetto dei luoghi consolidatosi in età normanna è rimasto sostanzialmente invariato per secoli; un paesaggio caratterizzato dal muro di cinta e dal grande bastione San Giorgio, costruito nel XVI secolo, imponenti monumenti che segnavano il confine tra l’abitato e la campagna. La presenza di un importante accesso alla città, la porta San Giorgio, da localizzare allo sbocco dell’attuale via Squarciapino sulla via Cavour, ben nota dalle fonti storiche e dalla cartografia di Palermo fin dal XVI secolo, ha senza dubbio contribuito a fare della nostra zona, vicina ad uno dei settori strategici della città per la vicinanza del porto e degli arsenali, uno dei quartieri più vitali della città.
[:de]L’area di Piazza XIII Vittime è situata in un punto molto significativo della topografia storica di Palermo, soprattutto a partire da età medievale, nella seconda metà del XII secolo, quando, con i Normanni, la costruzione del Castello a Mare, il Castrum Inferius, voluta da Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero dette a tutta la zona della Cala una forte caratterizzazione del paesaggio urbano. La storia dell’insediamento umano nell’area di Piazza XIII Vittime è però molto più lunga; se si esclude la fase antica della città di Panormos in età punica e romana (VIII/VII sec. a.C. – V sec. d.C.) per la quale non abbiamo testimonianze archeologiche, i resti più antichi finora rinvenuti si datano in età bizantina, tra VI e VII secolo, da allora l’area è stata frequentata, senza soluzione di continuità, fino ai giorni nostri.
Età bizantina (535 – 830) durante la dominazione di Bisanzio sulla Sicilia, la zona ricadeva all’esterno della città, che si estendeva ancora entro i limiti dell’antico abitato punico e romano, sul promontorio delimitato dal corso, a Nord e Sud, dei torrenti Papireto e Kemonia. L’area venne scelta come sede di una grande necropoli, di cui recentemente sono state messe in luce, in via Guardione e in via Patti, oltre 70 tombe; si tratta di deposizioni funerarie del tipo a fossa scavata nel piano roccioso, che contenevano mediamente da uno a tre scheletri: l’area della necropoli bizantina si estendeva dalla zona di Piazza XIII vittime ad Ovest, almeno fino all’attuale via Roma. È questa la prima necropoli di età bizantina scoperta a Palermo.
Età islamica (830-1072). In una prima fase della dominazione musulmana, l’area continuò ad avere destinazione funeraria, come attestato dalla scoperta di sepolture di rito islamico nell’area a Nord/Est di Piazza XIII Vittime, al Castello a Mare e nel rione San Pietro, nei pressi della Cala. Probabilmente, intorno alla metà de X secolo, sotto la spinta di una fortissima crescita demografica ed economica della Palermo/Balarm islamica, tutta l’area venne occupata da abitazioni e faceva parte di un grande quartiere, la cui importanza era determinata anche dalla vicinanza della zona portuale e della strada costiera che dalla città collegava la campagna a Nord della città, grossomodo lungo l’asse dell’attuale via Crispi.
Età normanna (1072-1194). Dopo la presa di Palermo da parte dei nuovi conquistatori, anche nel nostro quartiere avvennero grandi e radicali trasformazioni. Probabilmente il quartiere islamico della zona di Piazza XIII Vittime fu abbandonato e ben presto venne costruito il muro di fortificazione della città, in un contesto di grandi trasformazioni urbanistiche che interessarono tutta Palermo. Un centinaio di metri a Est, i Normanni costruirono anche il Castello a Mare, poderosa fortezza che rivestirà per secoli un ruolo strategico fondamentale, non soltanto per la difesa della città da attacchi esterni e a protezione del porto, ma anche come punto di riferimento per chi ebbe il potere nella città, al fine di concentrare truppe e macchine per difendersi dai tentativi di ribellione interni della popolazione. In età normanna l’abitato di questa parte della città costituiva la parte più orientale del quartiere detto “Seralcadi”.
L’assetto dei luoghi consolidatosi in età normanna è rimasto sostanzialmente invariato per secoli; un paesaggio caratterizzato dal muro di cinta e dal grande bastione San Giorgio, costruito nel XVI secolo, imponenti monumenti che segnavano il confine tra l’abitato e la campagna. La presenza di un importante accesso alla città, la porta San Giorgio, da localizzare allo sbocco dell’attuale via Squarciapino sulla via Cavour, ben nota dalle fonti storiche e dalla cartografia di Palermo fin dal XVI secolo, ha senza dubbio contribuito a fare della nostra zona, vicina ad uno dei settori strategici della città per la vicinanza del porto e degli arsenali, uno dei quartieri più vitali della città.
[:]Das Gebiet der Piazza XIII Vittime befindet sich an einem sehr bedeutenden Ort der historischen Topographie Palermos. Seit dem Mittelalter, in der zweiten Hälfte des 12. Jahrhunderts, als das Castello a Mare, Castrum Inferius, unter den Normannen Roberto il Guiscardo und Graf Ruggero gebaut wurde, prägte es die Stadtlandschaft des gesamten Gebiet der Cala stark.
Die Geschichte der Besiedlung auf der Piazza XIII Vittime ist jedoch viel länger. Aus der antiken Phase der Stadt Panormos in punischer und römischer Zeit, für die es keine archäologischen Beweise gibt, stammen die ältesten Überreste aus der byzantinischen Zeit, zwischen dem 6. und 7. Jahrhundert. Seitdem wurde das Gebiet bis heute ununterbrochen bewohnt.
Byzantinische Zeit (535 – 830). Während der byzantinischen Herrschaft lag das Gebiet außerhalb der eigentlichen Stadt, die sich noch innerhalb der Grenzen der alten punischen und römischen Siedlung befand, auf dem Vorgebirge, das im Norden und Süden durch den Lauf der Flüsse Papireto und Kemonia begrenzt ist. Das Gebiet wurde Standort einer großen Nekropole, von der kürzlich über 70 Gräber über Guardione und Patti entdeckt wurden. Dies sind Höhlen Bestattungen, in denen sich bis zu drei Skeletten befanden. Das Gebiet der byzantinischen Nekropole erstreckte sich von Piazza XIII Vittime nach Westen bis zur heutigen Via Roma, und ist die erste Nekropole byzantinischen Zeit, die in Palermo entdeckt wurde.
Islamische Zeit (830-1072). In einer noch früheren Phase, der muslimischen Herrschaft, hatte das Gebiet ebenfalls Grabfunktion, wie die Entdeckung islamischer Ritualbestattungen im Nordosten der Piazza XIII Vittime, im Castello a Mare und im nahen Stadtteil San Pietro bezeugen. Wahrscheinlich ab Mitte des 10. Jahrhunderts, unter dem Druck eines sehr starken demographischen und wirtschaftlichen Wachstums des islamischen Palermo / Balarms, wurde das gesamte Gebiet besiedelt und Teil eines großen Viertels. Dieses Viertel war sehr wichtig dank des Hafens und der Küstenstraße, die von der Stadt aus den Bezirk im Norden der Stadt verband, etwa entlang der Achse der heutigen Via Crispi.
Normannische Zeit (1072-1194). Nach der Eroberung Palermos durch die Normannen fanden auch große und radikale Veränderungen in der Nachbarschaft statt. Wahrscheinlich wurde das islamische Viertel in der Gegend von Piazza XIII Vittime aufgegeben und es wurde eine Stadtmauer errichtet, was die Struktur der Stadt Palermo nachhaltig veränderte. Hundert Meter östlich errichteten die Normannen zudem das Castello a Mare, eine mächtige Festung, die jahrhundertelang eine fundmentale strategische Rolle zur Verteidigung der Stadt vor Angriffen von außen und den Schutz des Hafens spielte. Das Castello a Mare war auch Schaltzentrale für diejenigen, die die Macht der Stadt innhatten; Truppen und Maschinen wurden dort konzentriert, um sich gegen die internen Rebellionsversuche der Bevölkerung zu verteidigen. In normannischer Zeit bildete dieser Stadtteil den östlichsten Teil des als "Seralcadi" bekannten Stadtviertels.
Die im normannischen Zeitalter konsolidierte Nutzung des Gebiets ist im Laufe der Zeit im Wesentlichen unverändert geblieben. Sein Charakter wurde durch die Grenzmauer und die im 16. Jahrhundert erbaute große Bastion San Giorgio geprägt. Seine beeindruckenden Monumente markierten die Grenze zwischen der Stadt und dem Umland. Seit dem 16. Jahrhunderten ist, wie historischen Quellen und die Kartografie von Palermo belegen, das San Giorgio-Tor der wichtigste Zugang zur Stadt. Es befindet sich an der heutigen Via Squarciapino-Filiale, an der Via Cavour, und hat das Gebiet zu einem der bedeutenden strategischen Sektoren der Stadt dank der Nähe zum Hafen und zum Arsenale gemacht.
[:de]Das Gebiet der Piazza XIII Vittime befindet sich an einem sehr bedeutenden Ort der historischen Topographie Palermos. Seit dem Mittelalter, in der zweiten Hälfte des 12. Jahrhunderts, als das Castello a Mare, Castrum Inferius, unter den Normannen Roberto il Guiscardo und Graf Ruggero gebaut wurde, prägte es die Stadtlandschaft des gesamten Gebiet der Cala stark.
Die Geschichte der Besiedlung auf der Piazza XIII Vittime ist jedoch viel länger. Aus der antiken Phase der Stadt Panormos in punischer und römischer Zeit, für die es keine archäologischen Beweise gibt, stammen die ältesten Überreste aus der byzantinischen Zeit, zwischen dem 6. und 7. Jahrhundert. Seitdem wurde das Gebiet bis heute ununterbrochen bewohnt.
Byzantinische Zeit (535 – 830). Während der byzantinischen Herrschaft lag das Gebiet außerhalb der eigentlichen Stadt, die sich noch innerhalb der Grenzen der alten punischen und römischen Siedlung befand, auf dem Vorgebirge, das im Norden und Süden durch den Lauf der Flüsse Papireto und Kemonia begrenzt ist. Das Gebiet wurde Standort einer großen Nekropole, von der kürzlich über 70 Gräber über Guardione und Patti entdeckt wurden. Dies sind Höhlen Bestattungen, in denen sich bis zu drei Skeletten befanden. Das Gebiet der byzantinischen Nekropole erstreckte sich von Piazza XIII Vittime nach Westen bis zur heutigen Via Roma, und ist die erste Nekropole byzantinischen Zeit, die in Palermo entdeckt wurde.
Islamische Zeit (830-1072). In einer noch früheren Phase, der muslimischen Herrschaft, hatte das Gebiet ebenfalls Grabfunktion, wie die Entdeckung islamischer Ritualbestattungen im Nordosten der Piazza XIII Vittime, im Castello a Mare und im nahen Stadtteil San Pietro bezeugen. Wahrscheinlich ab Mitte des 10. Jahrhunderts, unter dem Druck eines sehr starken demographischen und wirtschaftlichen Wachstums des islamischen Palermo / Balarms, wurde das gesamte Gebiet besiedelt und Teil eines großen Viertels. Dieses Viertel war sehr wichtig dank des Hafens und der Küstenstraße, die von der Stadt aus den Bezirk im Norden der Stadt verband, etwa entlang der Achse der heutigen Via Crispi.
Normannische Zeit (1072-1194). Nach der Eroberung Palermos durch die Normannen fanden auch große und radikale Veränderungen in der Nachbarschaft statt. Wahrscheinlich wurde das islamische Viertel in der Gegend von Piazza XIII Vittime aufgegeben und es wurde eine Stadtmauer errichtet, was die Struktur der Stadt Palermo nachhaltig veränderte. Hundert Meter östlich errichteten die Normannen zudem das Castello a Mare, eine mächtige Festung, die jahrhundertelang eine fundmentale strategische Rolle zur Verteidigung der Stadt vor Angriffen von außen und den Schutz des Hafens spielte. Das Castello a Mare war auch Schaltzentrale für diejenigen, die die Macht der Stadt innhatten; Truppen und Maschinen wurden dort konzentriert, um sich gegen die internen Rebellionsversuche der Bevölkerung zu verteidigen. In normannischer Zeit bildete dieser Stadtteil den östlichsten Teil des als "Seralcadi" bekannten Stadtviertels.
Die im normannischen Zeitalter konsolidierte Nutzung des Gebiets ist im Laufe der Zeit im Wesentlichen unverändert geblieben. Sein Charakter wurde durch die Grenzmauer und die im 16. Jahrhundert erbaute große Bastion San Giorgio geprägt. Seine beeindruckenden Monumente markierten die Grenze zwischen der Stadt und dem Umland. Seit dem 16. Jahrhunderten ist, wie historischen Quellen und die Kartografie von Palermo belegen, das San Giorgio-Tor der wichtigste Zugang zur Stadt. Es befindet sich an der heutigen Via Squarciapino-Filiale, an der Via Cavour, und hat das Gebiet zu einem der bedeutenden strategischen Sektoren der Stadt dank der Nähe zum Hafen und zum Arsenale gemacht.
[:]Verein Düsseldorf – Palermo e.V.
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Cantieri Culturali Alla Zisa
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Palermo, IT